In qualità di ex presidente della Consulta Giovanile ho ritenuto doveroso rispondere alle parole del candidato Fabio Fancello che hanno insinuato la presenza di ombre e interessi privati nella gestione della stessa.  Le affermazioni cui mi riferisco sono visibili al seguente link dal minuto 19.15: video presentazione lista cittadini attivi 18/05/2013
Salvo Signorelli
Salvo Signorelli
Caro Fabio Fancello,
                     mi sdebito del tuo ingiusto riferimento
 agli “interessi privati” nella gestione
della Consulta Giovanile di Palazzolo  che hai pubblicamente espresso durante la tua presentazione
della lista Cittadini Attivi lo scorso 18 maggio 2013 visibile anche su
Youtube. La Consulta, dici, sarebbe
stata oggetto di uno stravolgimento delle regole avallato dall’attuale
Amministrazione comunale che avrebbe portato all’esclusione di quei membri che
non facevano parte del “meccanismo” , e sulla sua gestione fai incombere, sono
tue parole, “l’ombra degli interessi privati buttati in mezzo”;  parli della Consulta come un organo snaturato.   
Tali tue affermazioni io reputo
gravi ed evocative di accuse diffamanti nei confronti di chi ha gestito con
sacrificio, disinteresse e autonomia, la Consulta Giovanile negli ultimi 4 anni
e necessitano, perciò, di un tuo chiarimento. 
 L’unico interesse che ha sempre ispirato quella
istituzione, posso affermare, è l’interesse PUBBLICO, mai quello privato.  Il fine ultimo che muove ogni attività
realizzata in seno alla consulta è, infatti, la realizzazione dell’interesse al
miglioramento della vita sociale, politica ed economica dei giovani, le
politiche giovanili insomma.  
Al tuo discorso, se lasciato così,
manca il presupposto fondamentale: la verità.  
A questo punto è necessario un
chiarimento su come funzione la Consulta a chi ancora non ne conosca le funzioni.
La Consulta  Giovanile è un “organo consultivo e propositivo istituito con delibera
del Consiglio Comunale  n. 61 del 14
Luglio 2006 con funzioni d’impulso nelle materie inerenti le politiche giovanili”.
La Consulta, quindi, è un organismo di raccordo tra le esigenze della comunità
giovanile e la Pubblica Amministrazione e rappresenta, in questo, la potestà
che l’Ente ha di regolamentarsi.  Il
raccordo con l’amministrazione è, quindi, di tipo formale e non pregiudica in alcun
modo l’autonomia decisionale dell’assemblea dei giovani.  Come fai, quindi, a parlare di ingerenze?  La Consulta, inoltre, è pienamente informata
ai principi della Carta Europea della partecipazione dei giovani alla vita
comunale e regionale alla cui lettura ti invito caldamente.
Tutte
le iniziative promosse dalla Consulta, inoltre, rispondono alle necessità e
agli interessi (sempre pubblici!) dei giovani. 
Esse, in prima battuta, vengono discusse ed approvate dall’organo
assembleare  per poi essere redatte in
maniera chiara ed esaustiva e, infine, proposte alla Giunta Municipale la
quale, se le ritiene utili per la comunità, le approva e, quindi, le finanzia
attingendo al capitolo di spesa già appositamente istituito.  Ciò non rappresenta un contributo ad una
associazione esterna, ma un finanziamento di un’attività deliberata dall’Ente
stesso.  Le attività, quindi, vengono
realizzate e i responsabili di esse, che sono gli stessi organi di presidenza
della Consulta, non ricevono alcun beneficio economico, né MAI ne hanno
ricevuti (sono tante, semmai, le spese sostenute a titolo personale).  Alla fine di ogni iniziativa, infine, si
procede alla compilazione di un report dettagliato delle attività svolte e alla
 rendicontazione economica dei relativi
giustificativi di spesa.  Le somme sono  liquidate direttamente dall’Ufficio dei
servizi finanziari o dall’ufficio economato del Comune agli interessati senza mai
passare dalle mani dei responsabili delle attività.  Così vengono pagati i fornitori,  i professionisti, gli artisti, i formatori, e
tutti i prestatori di opere/servizi, quasi sempre palazzolesi, che hanno
offerto le loro competenze.
Tutto
ciò abitua i giovani alla partecipazione, alla cittadinanza attiva ma anche a
una progettualità sana che viene implementata con un grande senso di responsabilità.  A vigilare, infatti, sono preposti i
dirigenti dell’Ente mentre gli organi di presidenza rimangono personalmente responsabili
della rendicontazione.
In
questo contesto, come vedi, nessuno ha mai agito per tornaconto personale e
nessuno ha mai realizzato iniziative su suggerimento imposto dall’alto.  Semmai è il comune che ha sempre finanziato
le proposte scaturite dal basso dell’assemblea; 
un’assemblea, questa, tutta composta da giovani lontano dai partiti.  I partiti, compreso il tuo, non rispondono da
anni agli inviti a nominare un rappresentante in assemblea, e quindi a
partecipare, ma poi, come per magia, essi si risvegliano solo qualche mese prima
delle elezioni e si riscoprono “attivi”. 
Le
tue fumose affermazioni coinvolgono i tanti giovani che si sono prodigati nel
realizzare le attività ma anche i responsabili amministrativi degli atti e,
quindi, a onor della verità, ti chiedo di chiarirne il senso e il contenuto: a
quali interessi privati ti riferivi?  Quali
sono gli “avalli” che avrebbe operato il Consiglio Comunale?  Quali le regole che sono state stravolte? Chi
è stato escluso di fatto? (se non ricordo male ti sei dimesso spontaneamente).
Quali
sono, infine, le attività che non reputi “dignitose”?  Forse è necessario ricordarle per facilitare
il tuo autorevole giudizio:  5 campi
internazionali di volontariato con più di 70 giovani volontari provenienti da
tutto il mondo e impegnati, insieme a tanti giovani palazzolesi, in azioni di restauro
panoramica, restauro villa comunale, organizzazione Sbarcogas, campo clown
therapy negli ospedali e nei centri anziani, campo in supporto del festival del
teatro classico.  E ancora: infoday sull’autoimpiego
e su come trovare lavoro; Informagiovani; promozione scambi internazionali;
promozione borse Leonardo, Erasmus imprenditori, Servizio Volontario Europeo;
realizzazione e gestione del Centro Giovanile “Palazzolo Youth Centre” presso
la Villa Comunale (aperto ogni giorno); attività formative di educazione non
formale; laboratori di danza popolare, corsi di teatro, laboratori di teatro
dell’oppresso, laboratorio di percussioni; proiezioni, concerti ed eventi
culturali; lettura delle lettere dei condannati a morte della resistenza per il
25 aprile; laboratorio di partecipazione giovanile e cittadinanza europea;
recital per la giornata della memoria; attività di volontariato in favore dei
giovani richiedenti asilo politico; cortometraggio “il pomodoro”; iniziativa “M’illumino
di meno” (radio2); Kiva microcredito per l’Africa; concorsi presepi di giovani
artisti, attività nelle scuole; relazioni annuali al consiglio comunale con i
dati sulla situazione giovanile (sempre più difficoltosa); tante altre iniziative
che ora non ricordo ma che spero possano essere state dignitose, se non per te,
almeno per chi vi ha preso parte (sempre gratuitamente).
Le
tue parole hanno assunto la forma dell’insinuazione e favoriscono i dubbi e le voci
incontrollate cui la stessa legge conferisce una certa  gravità, ma soprattutto non si addicono a un
giovane che, come te, si era impegnato politicamente in modo propositivo e non
distruttivo.   Lasciar fuori la Consulta dalla campagna
elettorale rendendo giustizia all’operato altrui sarebbe stato un grande atto
di onestà intellettuale.
Salvo
Signorelli
 
 
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