Abbiamo partecipato con attenzione alla conferenza organizzata al comune sull'elettrosmog.
Iniziamo con ordine: Con il termine elettrosmog si intende l'inquinamento elettrico, magnetico e elettromagnetico derivante in genere da radiazioni non ionizzanti, quindi nell'intervallo che copre frequenze da zero Hz o campi statici, passando per le bassissime frequenze e arrivando alla luce visibile (wikipedia).Purtroppo come diceva uno dei relatori, l'elettrosmog è inodore, incolore, insapore ed è difficile parlarne cosi come facciamo degli altri fattori d'inquinamento. Dall'incontro, si è capito fin da subito che aspettavamo un pò tutti una conferma dell'aspetto un pò più popolare che interessa la nostra comunità e la maggior parte degli intervenuti all'incontro: la relazione tra queste radiazioni, in particolare quelle prodotte da antenne per cellulari e lo stato di salute delle persone. Gli esperti intervenuti e un comitato cittadino che si è appena costituito, chiedono la certezza che la presenza delle antenne di Primosole, Palazzo, San Pauluzzu e quelle che potenzialmente potrebbero essere installate o potenziate in futuro, siano concausa o causa principale di diverse patologie che anche altri scienziati comunque oggi bollano come correrabili.
All'incontro hanno partecipato i tecnici del Praeet (che potete conoscere al link http://www.praeet.it/) : il dr. Giuseppe Teodoro
di Roma, l'arch. Luigi Izzo di Pomezia e il responsabile del progetto Ricci Riccardo di Albano Laziale, che hanno trattato i temi relativi
all'argomento Elettrosmog e l'Applicazione della "famosa" legge quadro. Proprio su quest'ultima si è acceso il dibattito tra il pubblico. Nocciolo della questione, la possibilità del comune di poter permettere l'installazione dellle antenne di telefonia
solo sul suolo pubblico e non da privati, che realmente ne giovano economicamente a discapito dei cittadini vicini.
E' intervenuto anche il sindaco, che ha spiegato il "piano" che ha intenzione di attuare per evitare il potenziamento delle antenne esistenti e l'installazione di nuove e ha anche spiegato che tempo fa ha effettuato un monitoraggio e un controllo delle emissioni elettromagnetiche attraverso i tecnici dell' Arpa. Da quelle misurazioni risultavano dati non allarmanti. I dubbi dei cittadini sul piano dell'amministrazione sono però legittimi: solo attraverso le vie legali, senza uno strumento giuridico e tecnico come quello che potrebbe essere il PRAEET, si potrà evitare il proliferare incontrollato delle antenne? All' ottimismo del sindaco, si contrappone quello del comitato e di alcuni intervenuti che chiedono l'applicazione nel più breve tempo possibile del PRAEET già contattato in passato anche dal gruppo d'opposizione e un monitoraggio serio, viste le preoccupazioni di tanti che abitano nei pressi delle antenne. Ma soprattutto, secondo il parere dei tecnici intervenuti, ci sarebbe anche la possibilità (remota?) di spostare o comunque attenuare i danni di quelle già esistenti e montate.
Alla fine, dopo le varie esposizioni di indubbio valore, sia legali che tecniche, forse in molti volevano solo sentirsi dire alla fine,se questi ripetitori fanno male o no? I tecnici su questo punto sono stati molto chiaro, dicendo che l'esposizione alla lunga può far male, con esempi e foto abbastanza toccanti.
E proprio su questo bisognerà certamente fare certezza in futuro, attuando un piano di monitoraggio costante e serio, che tante volte cozza, come spiegato dai tecnici, contro una legislatura italiana in materia che al momento prevede parametri forse troppi larghi nel definire la potenza di questi apparecchi . Inoltre ogni giorno si ci scontra contro una totale disinformazione del cittadino, ignaro dei danni che le antenne potrebbero causare. Infatti, almeno a Palazzolo è la prima volta che se ne parla (almeno negli ultimi 10 anni) in un dibattito pubblico a porte aperte.
Il tempo intanto passa e Palazzolo cosi come tanti comuni d' Italia, si ritrova a combattere l'ennesima guerra fatta di ricorsi, contro-ricorsi, avvocati, cittadini, tecnici e compagnie telefoniche.
Noi di Innovazione, crediamo che sull'argomento nessuno debba mettere un "cappello" politico. Sulla salute mica si scherza, si alzano barricate. L' argomento è vasto, occorre approfondire le diverse soluzioni e soprattutto non creare terrore tra la gente. Ognuno di noi ha un cellulare, il wi-fi, il tablet, spetta a noi saperlo usare con cautela, affidandoci anche ai consigli di esperti come quelli del PRAEET. Una frase in particolare mi ha colpito ieri: quando il tecnico parlava di Palazzolo e dei palazzolesi, ci descriveva come una comunità unità, legata da affetti e amicizia reciproca. Ecco, quando un palazzolese si ammala, è come se ci ammalassimo tutti, perchè ci conosciamo tutti, lottiamo, vinciamo o perdiamo tutti. Per questo, sull'argomento, dobbiamo cercare di dare risposte concrete e veloci a chi chiede rassicurazioni. Passarci una mano sulla coscienza. Ma soprattutto se la passi chi amministra, con scelte giuste e frutto di dibattito e opinioni. Ad oggi non possiamo fermare l'evoluzione tecnologica, ma possiamo prendere accorgimenti per evitare danni a chi questo territorio lo vive. Gli amministratori accettino tutti i suggerimenti come quelli di chi ha organizzato l'interessante dibattito, quelli che partono dalla base, dalla gente comune, valutando tutto, senza dare nulla per scontato. La salute è di tutti e su questo non ci sono dubbi, formazioni politiche, comitati, o ideologie che tengano.
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